Il lato oscuro della musica

Il lato oscuro della musica

S-concerto teatrale

Comico e pianista Henry Camus del Duo Full House suona al pianoforte nel suo one-man-show “Il lato oscuro della musica”. Prima al Teatro Dimitri

Henry Camus ( la metà del Duo Full House) è di nuovo in viaggio da solo. Ha un grande talento, ma questo non gli basta. Vuole essere un genio, come i suoi grandi modelli Bach, Prokofiev, Verdi, Satie e gli altri. Si dice che la grande arte nasca da un grande dolore, ma purtroppo Henry non ha sofferto abbastanza nella sua vita per essere un genio. Cerca quindi di mettersi nei panni dei suoi modelli sofferenti per scoprire il “Lato oscuro della musica”, una tragicommedia sulla creazione della musica.

Henry Camus sale sul palcoscenico, mosso da un bisogno, un’urgenza di suonare per il suo pubblico un brano singolare, la Sonata #7 di Prokofiev. Non per intrattenere, no, né tanto meno per esibizionismo. Lui sa che nelle emozioni espresse dal compositore in quest’opera si trova un messaggio di vitale ed impellente importanza.

Ma può lui restituire al pubblico un’interpretazione degna dell’opera? Lui che conduce una vita diametralmente opposta alla situazione tragica in cui si trovava Prokofiev quando ha composto la Sonata? Lui che è nato nella terra del sogno americano e che può dirsi fortunato e addirittura felice?
Questo dubbio gli impedisce di portare avanti la sua esibizione. Così si lancia in un’esplorazione sulla capacità creativa e interpretativa dell’uomo. È proprio necessario soffrire nel quotidiano per generare arte? E se sì, qual è il livello di sofferenza adeguato?

Il protagonista prova a mettersi nei panni di artisti eccellenti che hanno lasciato la loro impronta nella storia della musica. Prova ad indossare le loro sofferenze per capire se gli stanno bene addosso. Per capire se sono davvero fondamentali come lui sente per poter restituire al pubblico la giusta interpretazione della tanto agognata Sonata #7.

Per fare questo accompagnerà gli spettatori in un viaggio fatto di musica live, teatro fisico, stand-up comedy, arti circensi e aneddoti storici. Una fusione di generi per arrivare al cuore del dilemma sul legame tra sofferenza e creatività.

Sarà un’aragosta di plastica l’inaspettata portatrice della risposta.

Grazie al DECS (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport) e alla Fondazione Ernst Göhner per il loro generoso sostegno!